Entro una quindicina di giorni la Calabria potrebbe trovarsi con gravi indisponibilità di farmaci salvavita «a causa del vuoto legislativo prodotto dal Decreto Calabria», che impone al servizio sanitario regionale di acquistare appoggiandosi alla Consip o alle centrali di committenza di altre regioni. E’ l’allarme lanciato dal governatore Mario Oliverio nell’incontro avuto l’altro ieri con il commissario ad acta per il Piano di rientro, Saverio Cotticelli, e i cinque prefetti del territorio: Francesca Ferrandino (Catanzaro), Massimo Mariani (Reggio Calabria), Paola Galeone (Cosenza), Fernando Guida (Crotone) e Francesco Zito (Vibo Valentia).
Oliverio, spiega una nota della Regione, ha voluto sottolineare al commissario Cotticelli «il quadro allarmante che si configura in molte aree della Calabria, dove emerge il rischio più che concreto di tensioni tra i cittadini che potrebbero determinare problemi di ordine pubblico a causa di eventuali interruzioni di servizi e soprattutto alla carenza di farmaci salvavita nelle aziende sanitarie».
Nelle scorse settimane, ha continuato il governatore, «abbiamo in parte risolto questo problema con una convenzione con la Regione Lazio per quanto concerne i farmaci (del Pht, ndr) in distribuzione nelle farmacie, ma siamo preoccupati per l’acquisto dei medicinali da fornire alle aziende ospedaliere». Cotticelli, dal canto suo, ha riferito che sono al vaglio alcune soluzioni per superare l’empasse creato dall’articolo 6 del Decreto Calabria e scongiurare rischi di mancata assistenza alla popolazione calabrese. I cinque prefetti, infine, hanno offerto il loro contributo per la gestione di eventuali emergenze.