La distribuzione diretta non crea disagi ai cittadini, assicurano le Regioni che la praticano più intensamente e anche la Sifo, che lo ha ribadito di recente in un’audizione davanti alla commissione Affari sociali. Si fanno fatica a capire, allora, le proteste degli assistiti che nei giorni scorsi hanno convinto l’Asl di Oristano ad ampliare il servizio al pubblico dei suoi sportelli farmaceutici.
Il caso è stato trattato di recente da un articolo di FPress: a fine marzo, l’azienda sanitaria aveva comunicato i nuovi orari dei suoi punti di distribuzione per il mese di aprile; una giornata più mezza alla settimana per la sede principale, all’ospedale San Martino (44 ore in totale), due mezze giornate in tutto il mese per la sede di Ales (totale nove ore), altre due mezze giornate al mese per lo sportello di Ghilarza (stesso totale) e una mezza giornata soltanto per la sede di Bosa-Ospedale Mastino (tre ore e mezza).
Nonostante l’assenza di disagi, gli assistiti dell’Asl hanno protestato non soltanto per l’inadeguatezza degli orari, ma anche per l’accoglienza che ricevono quando si recano agli sportelli della diretta: tutti in coda all’aperto, che piova o batta il sole. Così, l’altro ieri l’Asl di Oristano ha diffuso un comunicato nel quale annuncia un aggiornamento del servizio: lo sportello di Ghilarza raddoppia e aprirà una mezza giornata alla settimana (addirittura) anziché le due al mese previste originariamente. «Inoltre» annuncia Alessandro Baccoli, coordinatore dell’Ufficio per l’integrazione ospedale-territorio «installeremo una copertura dell’area d’attesa antistante e un eliminacode per rendere il servizio più fluido e fruibile». Si fa fatica a capirne il bisogno, visto che la distribuzione diretta non causa disagi ai cittadini.