dalle regioni

Palermo, assolti i tre farmacisti titolari coinvolti nella truffa Farmagate

16 Dicembre 2019

Sono stati assolti dal Gup di Palermo i tre farmacisti titolari coinvolti nello scandalo Farmagate, l’indagine che nel dicembre 2014 portò all’arresto di sei persone – tra le quali due funzionari dell’Asl cittadina – per una truffa ai danni del Ssn del valore di circa 200mila euro. Ad attirare l’attenzione degli inquirenti una denuncia dell’allora manager dell’Azienda sanitaria palermitana, Antonio Candela, che individuò irregolarità in alcune fatture di rimborso provenienti da tre farmacie e una parafarmacia del capoluogo. Le indagini che seguirono svelarono un traffico di false autorizzazioni al rimborso di pannoloni e alimenti per celiaci, messo in piedi dai due funzionari dell’Asl (che il Gup ha condannato a 5 anni di carcere).

I tre titolari di farmacia – così come il proprietario della parafarmacia – sono finiti nelle indagini per aver presentato all’Asl le fatture di rimborso ma si sono sempre dichiarati estranei alla truffa. Nel rito abbreviato celebrato la settimana scorsa, il Giudice per le udienze preliminari ha dato ragione ai tre farmacisti e li ha assolti perché il fatto non sussiste, perché non l’hanno commesso o ancora perché i fatti non sono previsti dalla legge come reato. Il titolare di parafarmacia ha optato per il rito ordinario.

Soddisfazione per l’esito della vicenda da Federfarma Palermo. «Quando apprendemmo del coinvolgimento dei nostri colleghi farmacisti nell’inchiesta Farmagate» commenta il presidente, Roberto Tobia «esprimemmo subito stupore e incredulità non solo perché eravamo certi della totale estraneità ai fatti contestati dei nostri colleghi, ma anche perché eravamo stati noi stessi, mesi prima, a presentare un esposto in Procura, dopo che i nostri sistemi di controllo avevano evidenziato una ciclicità di ricette duplicate a firma dei medesimi funzionari dell’azienda sanitaria poi finiti nell’inchiesta. Questa triste vicenda ha se non altro due risvolti positivi: da un lato spinge a continuare ad avere fiducia nel sistema giudiziario, in quanto la verità alla fine viene a galla; dall’altro lato conferma, ce ne fosse bisogno, che la categoria dei farmacisti è coesa e ha al proprio interno gli anticorpi e i meccanismi di autocontrollo che le consentono di resistere alle lusinghe della corruzione e alle insinuazioni del malaffare».