Trentacinque dosi somministrate ad altrettanti assistiti, in alcuni casi alla prima inoculazione. E’ il bilancio della prima giornata di vaccinazioni nel salone da coiffeur di Nunzio Reina, parrucchiere palermitano e sindacalista di Confesercenti Sicilia, che l’altro ieri ha aperto un “ambulatorio vaccinale” all’interno del suo negozio, in pieno centro. Aveva lanciato l’idea qualche giorno fa – coinvolgere i parrucchieri nella campagna di vaccinazioni contro covid per raggiungere chi ancora non si è protetto – e aveva subito raccolto l’interesse del commissario per l’emergenza Covid della provincia di Palermo, Renato Costa. Il quale gli ha velocemente fornito una squadra di medici e infermieri che da giovedì vaccinano nel salone. «E’ solo l’inizio» ha detto Reina alla stampa locale «sono stato contattato da molti colleghi che vogliono aderire alla campagna in modo completamente gratuito. L’idea piace».
Sono tanti, però, anche coloro che si mostrano perplessi. Tra questi Federfarma nazionale, che in una nota diffusa ieri si è detta «fortemente contraria a iniziative che tendono a portare la vaccinazione fuori dai presidi sanitari, in luoghi non idonei a svolgere l’attività di somministrazione». La campagna vaccinale contro covid, continua il sindacato, «procede speditamente grazie alle strutture sanitarie preposte già presenti sul territorio, vale a dire hub vaccinali e rete delle farmacie. Non c’è alcun motivo di cercare soluzioni alternative, tanto più che le farmacie hanno ancora ampio margine di azione per accrescere il numero delle somministrazioni».
Ma il commissario Costa non ci sta: «I nostri vaccini di prossimità sono organizzati con cura, preceduti da sopralluoghi nei locali che ci ospitano per verificarne l’adeguatezza, selezionando gli ambienti dove eseguire le somministrazioni, il tutto nel pieno rispetto delle condizioni igienico-sanitarie» è la replica alla nota di Federfarma «teniamo a ricordare, inoltre, che la vaccinazione di prossimità è un atto medico, dall’anamnesi alla somministrazione e fino al trattamento di eventuali complicanze, gestite dal nostro personale medico e infermieristico».