Va all’Afm di Cremona – e dunque ad Admenta, che detiene il 78% dell’Azienda municipalizzata – la gestione ventennale delle tre farmacie comunali di Parma. E’ l’esito della procedura di aggiudicazione chiusa l’altro ieri dal comune emiliano a quasi un anno dal bando, a causa del ricorso al Tar con cui l’altra partecipante all’asta (Dr.Max, la catena ceco-polacca che nello Stivale conta già otto farmacie di proprietà) aveva contestato l’esclusione dalla gara per vizi formali nella documentazione. Admenta (società del gruppo McKesson cui fanno capo la catena Lloyds Farmacie e le comunali di Milano e Bologna) si è assicurata così la vittoria con un rialzo del 37% sulla base d’asta, fissata dall’amministrazione cittadina a 270mila euro all’anno più l’1% del fatturato.
Dall’esito della gara guadagna più Admenta che il comune: il precedente contratto di gestione, infatti, era stato vinto dalla stessa società, che per aggiudicarselo aveva dovuto però dovuto mettere sul piatto un’offerta di 500mila euro all’anno. Nel tempo il canone si era rivelato sempre meno sostenibile (nel 2016 le tre farmacie cittadine avevano totalizzato 4,4 milioni di fatturato, in calo costante da alcuni anni) e così nell’ottobre dell’anno scorso il comune è stato costretto a mettere in piedi un bando di gara con base d’asta ampiamente ridimensionata. Nei mesi precedenti si erano anche fatte alcune riflessioni sulla possibilità di una dismissione, ma poi non se n’è fatto più nulla. «Finora la convivenza con Admenta è stata tranquilla» commenta il presidente di Federfarma Parma, Alessandro Merli «ma le tre farmacie municipali sono tutte collocate in ottima posizione, se il gestore volesse dare battaglia avremmo filo da torcere».