Il Piano per l’appropriatezza della Regione Toscana, che inverte la tendenza storica e mette sotto pressione la distribuzione diretta a vantaggio della dpc, è l’ultima tappa di un percorso che si protrae da qualche anno e ha già prodotto altri accordi, come quello sul Cup in farmacia e gli ultimi due sulla distribuzione per conto. E’ così che il presidente di Federfarma Toscana, Marco Nocentini Mungai, spiega a FPress la genesi del Piano e i suoi contenuti, di assoluta rottura rispetto alla fama che negli anni si era fatta la Toscana tra i farmacisti titolari di tutta Italia.
Nocentini, in una battuta: la Toscana non è più la “Terra di Mordor” della distribuzione diretta, non è così?
Diciamo che tanti sforzi e tante battaglie condotte nel passato stanno dando i loro frutti. Raccogliamo i risultati di un lungo lavoro di convincimento sindacale che nell’attuale governo regionale hanno trovato orecchie attente.
E ora?
Il Piano per l’appropriatezza fissa le linee. Ora dovremo sederci al tavolo con la Regione per dare attuazione alle indicazioni che arrivano dal documento.
Un documento, è il caso di sottolinearlo, che per la prima volta riconosce che la gestione del farmaco sta mettendo alle corde il personale dell’amministrazione sanitaria e dunque vanno delegate alle farmacie del territorio alcune attività…
E’ una constatazione che già faceva capolino nei precedenti accordi con la Regione: non a caso, in materia di diretta abbiamo invertito la tendenza già con l’ultimo accordo sulla dpc, che limita la distribuzione Asl a un ventaglio di casistiche sempre più ristretto.