Sconcerto, invece, tra i farmacisti titolari piemontesi per le 5mila mascherine che la Regione Piemonte ha distribuito lunedì alle farmacie del territorio. La fornitura, come spiega Federfarma regionale in una circolare datata 13 marzo, sembra in «apparenza esigua ma costituisce in realtà un grosso sforzo a favore della categoria, tenuto conto dell’estrema difficoltà di reperimento e della necessità di razionare le forniture in arrivo dando priorità alle situazioni di emergenza». All’apertura delle buste, però, i farmacisti hanno scoperto che le mascherine sono dello stesso modello rifiutato nei giorni scorsi dalla Regione Lombardia e mostrate in tv dall’assessore al Welfare, Giulio Gallera: «Sembrano proprio quelle» conferma Marco Arrigoni, farmacista titolare a Valenza Po (Alessandria) «e sono del tutto inutilizzabili. Io per di più, che ho sei collaboratori, non posso certo tirare la pagliuzza per decidere a chi darle».
In Federfarma Piemonte si preferisce non commentare per non sollevare polemiche, ma si ricorda che a breve dovrebbe arrivare un’altra partita di mascherine commissionata dalla Regione a un’impresa locale: ne dovrebbe risultare una fornitura di dieci pezzi a farmacia e il modello sarà lavabile e riutilizzabile.