Sui tamponi rapidi “T-zero”, quelli di auto-sorveglianza per l’eventuale quarantena, la Regione Piemonte dovrebbe cercare un accordo con le farmacie come ha fatto la Lombardia. E’ quanto scrivono in una nota i consiglieri regionali Pd Raffaele Gallo e Domenico Rossi, preoccupati dal disagio che sta crescendo «tra studenti, famiglie e operatori scolastici».
La quarantena di 14 giorni in caso di un positivo in classe, osservano i due rappresentanti del centrosinistra, «rende la situazione della scuola primaria peggiore di quelle secondarie, poiché l’accudimento dei più piccoli è certamente più problematico per le famiglie». Considerato che attualmente le Asl non riescono a fare i tamponi, prosegue la nota, «perché non cercare un accordo con le farmacie per effettuare il tampone necessario?». Nel vercellese, osservano Gallo e Rossi, «ci risulta che alcuni sindaci stiano lavorando a una soluzione di questo tipo. Perché non estenderla? Nella vicina Lombardia gli studenti “contatti di caso” possono fare il tampone T0 in farmacia. Prima di mandare in quarantena decine di classi mettendo in ginocchio le famiglie, sarebbe stato doveroso esplorare queste alternative».