I medici di famiglia accolgono positivamente la determinazione dell’Aifa che allarga alla mg la prescrivibilità di paxlovid, ma esprimono qualche preoccupazione per l’aggravio di burocrazia che accompagna il provvedimento. Lo si evince dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa locale da Massimo Magi (foto), presidente regionale di Fimmg Marche: l’antivirale della Pfizer, spiega, «incrementa la gamma delle cure domiciliari per covid a disposizione dei medici di famiglia»; tuttavia, «il problema è rappresentato dalla prescrizione: si tratta di una procedura piuttosto complessa, che prevede cinque diverse fasi: la registrazione del medico e del paziente sul portale Aifa, la compilazione di schede di autovalutazione e somministrazione del farmaco, di monitoraggio durante l’assunzione e di fine trattamento».
L’intera procedura, prosegue il rappresentante della Fimmg, «costa ai medici di mg lo stesso tempo che prenderebbero le visite di 5-7 pazienti. Il carico burocratico che grava su di noi è ormai estenuante, si tratta di un elemento di grande criticità che sta facendo scappare tanti giovani dalla medicina generale».