Se dall’inizio dell’emergenza epidemica i prezzi delle mascherine sono cresciuti pesantemente non è per colpa delle farmacie, che si limitano ad applicare «un ricarico minimo rispetto al prezzo di acquisto». E’ quanto scrive il presidente di Federfarma Napoli, Michele Di Iorio, nella lettera di commento all’articolo de Il Mattino che ieri riferiva di prezzi delle mascherine cresciuti anche del 5.000% nelle farmacie del capoluogo. «Nell’attuale situazione» spiega Di Iorio «le farmacie hanno scegliere: non venderle per non subire i prezzi fuori mercato imposti dai produttori, oppure soddisfare la pressante domanda dei clienti e subire prezzi improntati a una pura logica di mercato».
A conferma del fatto che in farmacia non c’è stata alcuna speculazione, Di Iorio cita «i numerosi controlli operati da Guardia di finanza e Carabinieri, che non hanno fatto emergere abusi da parte delle farmacie e hanno confermato che le stesse stanno applicando un ricarico corretto rispetto al prezzo di acquisto». Ben altri comportamenti, rileva il presidente di Federfarma Napoli, «sono stati accertati invece per altri canali di distribuzione, primo tra tutti l’e-commerce».
Il caro-prezzi, conclude DI Iorio, sembra comunque destinato ad attenuarsi, perché è aumentata la produzione e in più è intervenuta «la “calmierazione” prodotta dall’intervento massiccio della Regione Campania, mediante la distribuzione diffusa di mascherine e dpi a enti, categorie e istituzioni».