La Regione stanzi le risorse per rendere disponibile sull’intero territorio lombardo il servizio dello psicologo in farmacia. È la richiesta presentata in Consiglio regionale tramite ordine del giorno da Luigi Zocchi, rappresentante di FdI e vicepresidente di Federfarma Lombardia. «In più sedi» scrive il consigliere «è stata evidenziata una crescente incidenza di forme di disagio psicologico, spesso nella popolazione giovanile, non da ultimo legate alle misure adottate per il contenimento della pandemia: si ritiene pertanto fondamentale offrire maggiori opportunità per un primo avvicinamento a un supporto psicologico, al fine di valutare sin dal principio l’eventuale necessità di un’assistenza più strutturata».
Da oltre dieci anni, continua Zocchi «in alcune province e comuni d’Italia viene svolto il servizio dello psicologo in farmacia con risultati straordinari. Le diverse modalità di attuazione del servizio hanno portato, già a partire dal 2018, a creare un gruppo di studio con la presenza di rappresentanti delle categorie professionali interessate (farmacisti e psicologi), di esponenti politici e di funzionari di massimo livello del ministero della Salute. Questo gruppo di lavoro ha realizzato un “protocollo operativo” per il servizio dello psicologo in farmacia sottoscritto dal ministero il 22 maggio 2019; in quell’occasione Federfarma nazionale, il Consiglio nazionale degli ordini degli psicologi e il ministero della salute si trovarono completamente d’accordo».
Soltanto nella provincia di Varese, dove la maggior parte dei costi sono sostenuti da Federfarma con il contributo iniziale di alcuni comuni e dei servizi sociali della ex Asl, «ogni anno sono stati effettuati tra 1.000 e 1.300 colloqui e sono stati rilevati e inviati ai servizi della Ats tra 40 e 50 persone, che pur manifestando patologie anche gravi, a volte di interesse psichiatrico più che psicologico, non erano mai entrati in contatto con alcun tipo di struttura, né pubblica né privata»