E’ ormai prossima al via, in Puglia, la prima campagna per lo screening del colon retto in cui distribuzione e ritiro dei kit diagnostici vengono assicurati dalle farmacie del territorio. A darne notizia il presidente della Regione, Michele Emiliano, e il direttore del dipartimento Politiche per la Salute, Giancarlo Ruscitti, che ieri hanno presentato alla stampa i piani della giunta per una campagna di comunicazione dedicata alla prevenzione: veicolata su tv, radio, stampa e web, servirà a sensibilizzare i pugliesi perché aderiscano ai programmi di screening che la Regione si appresta a lanciare.
Tra questi, ha spiegato Ruscitti, lo screening per il tumore al colon retto, nel quale «coinvolgeremo non solo i medici specialisti ma anche le farmacie, che forniranno e ritireranno i kit per il controllo del sangue occulto nelle feci». Grazie alla collaborazione dei farmacisti titolari, ha concluso Ruscitti, «raggiungeremo anche gli assistiti che risiedono nei più piccoli centri abitati della Puglia. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere in tre anni almeno 700mila persone tra uomini e donne, ossia il 40% della popolazione da monitorare».
A regolare – e retribuire – la collaborazione delle farmacie provvede l’accordo firmato esattamente un anno fa da Regione, Federfarma e Assofarm. La Regione, in sintesi, invierà agli assistiti una lettera con l’invito a partecipare alla campagna e recarsi nella farmacia più vicina per ritirare il kit. Una volta eseguito il test, il paziente non dovrà far altro che riportare il contenitore in farmacia, da dove verrà poi recapitato tramite distributore a uno dei laboratori che effettuano le analisi. In cambio, alle farmacie viene riconosciuta una remunerazione composta da un “fee” di start-up (a copertura dei costi vivi sostenuti dai titolari per l’aggiornamento informatico e la formazione) e da una quota per kit inviato che crescerà in modo proporzionale al tasso di adesioni raggiunto dalle farmacie a livello provinciale (da 2,50 a 5 euro).