La Regione Puglia dovrebbe facilitare «la valorizzazione delle risorse offerte dalle 1.284 farmacie del territorio, che potrebbero adiuvare la riorganizzazione della sanità e contribuire alla riduzione delle liste d’attesa». Lo ha detto il presidente di Federfarma Puglia, Francesco Fullone, davanti alle commissioni consiliari Bilancio e Programmazione e Sanità, riunite ieri in seduta congiunta per parlare di attuazione della farmacia dei servizi.
Nel suo intervento, Fullone ha ricordato le tre «macroaree» dove le farmacie sono già attive: servizi cognitivi (come il monitoraggio dell’aderenza terapeutica), front office (attivazione del fascicolo sanitario elettronico, Cup, green pass) e servizi di prima istanza, alcuni dei quali a carico del servizio pubblico (somministrazione vaccini anti-covid, screening del tumore al colon retto) altri in regime privato (telecardiologia).
Il presidente di Federfarma Puglia si è quindi soffermato sui servizi che attualmente non rientrano nel perimetro delle sperimentazioni autorizzate e potrebbero essere invece inclusi con soddisfazione tanto del Ssr quanto dei pazienti: innanzitutto la telecardiologia, per la quale però c’è da affrotnare il problema dell’accreditamento degli operatori (superabile, a parere di Fulloni, ispirandosi al “modello ligure”); l’altro è la vaccinazione antinfluenzale, riguardo alla quale la Puglia è oggi con Sardegna e Provincia autonoma di Trento l’unica a escludere la somministrazione in farmacia in regime convenzionato.
L’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, ha confermato dal canto suo l’indirizzo politico regionale a favore della migliore utilizzazione di una «rete territoriale già pronta» quale quella delle farmacie, e ha annunciato che «il governo regionale, in sede di approvazione degli strumenti contabili, proporrà incremento della dotazione finanziaria».