Rimangono inalterati, in Puglia, i piani della Regione per dotare di farmacie della distribuzione diretta i 33 Presidi territoriali di assistenza provenienti dalla riconversione degli ospedali dismessi. E’ quanto si ricava dalla delibera con cui la giunta regionale ha approvato in via definitiva il Regolamento che detta dotazioni e organizzazione delle singole strutture: nel set minimo delle «funzioni di base» che devono garantire i Pta forniti di Ospedale di comunità, Residenza sanitaria assistita od Hospice, oppure nei quali il numero di accessi giornalieri ai servizi ambulatoriali supera le 70 persone, devono esserci «la farmacia territoriale e i punti di distribuzione per l’assistenza integrativa farmaceutica». Il Presidio territoriale di assistenza, continua la delibera, rappresenta infatti «la porta di accesso del cittadino ai servizi territoriali», perché fornisce «una risposta integrata ai bisogni di salute della popolazione aggregando funzionalmente le diverse componenti dell’assistenza territoriale». Nel Pta, così, prestano la loro attività i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta («aggregati in una delle forme associative previste dal loro contratto di lavoro», specifica il Regolamento), i medici di Continuità assistenziale (Guardie), gli specialisti ambulatoriali, gli infermieri «e tutte le figure delle professioni sanitarie necessarie per garantire l’assistenza e l’Assistenza domiciliare integrata».
Non solo: tra le attività specialistiche che le Asl devono collocare all’interno dei Pta c’è anche l’ambulatorio per le cronicità, un servizio «multispecialistico destinato alla diagnostica e al follow up del paziente cronico, cui si accede su prenotazione del medico di famiglia, nell’ambito del programma di presa in carico, secondo tempistiche definite con il piano assistenziale individuale siglato tra medico e paziente». In tale contesto, continua il Regolamento, «l’assistenza specialistica territoriale, nel rispetto del principio della presa in carico globale del paziente cronico, dovrà prevedere l’erogazione di prestazioni da parte dei professionisti e delle diverse figure professionali del Pta, in integrazione con i servizi domiciliari, semiresidenziali e residenziali». Corposo anche il capitolo dedicato alla cooperazione tra Pta e medici di famiglia, organizzati in Aft o Uccp. Tra gli obiettivi, infatti, c’è quello di appoggiarsi alla rete costituita da tali aggregazioni per incrementare «fruibilità e accessibilità» dei servizi e delle attività territoriali da parte degli assistiti, così come offrire prestazioni di telemedicina «per la gestione del paziente in sede domiciliare e in particolare nelle sedi disagiate e nelle isole minori».
Non ci sono invece cenni alle farmacie del territorio, ma l’assenza non preoccupa Federfarma Puglia che non teme intensificazioni della diretta dallo sviluppo dei Pta. «I rapporti con la Regione sono buoni e il dialogo prosegue» spiega a FPress il presidente del sindacato regionale, Vito Novielli (foto) «proseguono poi il contenimento della diretta e l’incremento della dpc, che quest’anno è cresciuta del 10% in volumi e nella quale a breve entreranno altre 50 molecole». Grande fiducia, poi, viene riposta nello studio sui costi della diretta commissionato all’Università di Bari: «E’ la prima ricerca condotta sul tema in modo scientifico» dice Novielli «e i risultati sono di estremo interesse. La divulgheremo tra breve, nel momento più opportuno».