Titolari pugliesi in subbuglio per l’articolo della Legge finanziaria regionale che obbliga tutte le farmacie a dispensare Sop e Otc nel turno di notte anche in assenza di ricetta d’urgenza della guardia medica. All’origine della disposizione un emendamento firmato da Forza Italia (e avvallato dalla maggioranza) che aggiorna la legge regionale 5/2014 su turni e orari. Finora, in sintesi, le farmacie in servizio notturno “a chiamata” (ossia quelle ubicate nei paesi con meno di 40mila abitanti) potevano essere contattate per un medicinale senza obbligo di prescrizione soltanto se l’assistito era fornito di ricetta medica che certificava l’urgenza della richiesta; al contrario, le farmacie dei comuni sopra i 40mila dovevano a dispensare il Sop-Otc anche in assenza di ricetta.
Con l’emendamento, il doppio regime sparisce e sparisce l’obbligo della ricetta anche per le farmacie che fanno il notturno a chiamata. Ovviamente rimane il diritto di riscuotere l’addizionale prevista per il servizio (7,50 euro) ma non è che la cosa stia suscitando reazioni di giubilo. Anzi, a giudicare di commenti sui social, la maggioranza dei farmacisti pugliesi ha accolto la novità con evidente scontento. Così, riferiscono alcuni titolari, si verrà chiamati per ogni minima inezia, perché non ci sarà più il filtro della guardia medica. E nei paesi dove le farmacie sono due o tre e quindi si fa più di una settimana al mese di servizio notturno, le notti si trasformeranno spesso in un calvario. Per non parlare del rischio di trovarsi di fronte malintenzionati o balordi, che finora si potevano tenere lontani proprio con il pretesto della ricetta.
Giusto un paio di giorni e il malcontento dei titolari pugliesi per l’emendamento ha investito ordine e sindacato, ai quali viene rimproverato il fatto di essersi lasciati cogliere di sorpresa. Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente dell’Ordine di Bari e Bat, ha risposto ieri alle critiche con una comunicazione in cui si ricorda un parere dell’Ordine stesso risalente a un anno fa, dove si sosteneva che «il servizio notturno non è configurato come un servizio farmaceutico di sola emergenza ma è riconducibile, sotto il profilo delle prestazioni, all’ordinario servizio pubblico di farmacia svolto nelle ore diurne. Di conseguenza, anche la richiesta di un “prodotto non medicinale”, in alcune situazioni, può essere considerata urgente e, pertanto, un eventuale ed ingiustificato diniego da parte del farmacista potrebbe confliggere con la funzione pubblica e con il ruolo socio-sanitario». «L’emendamento alla Finanziaria regionale» commenta a FPress D’Ambrosio Lettieri «è una non notizia, uno sbadiglio: già prima Sop e Otc andavano erogati anche senza ricetta urgente. Più che altro, mi auguro vivamente che ora, con lo stesso zelo, la Regione rimuova dalla 5/2014 anche la norma che obbliga il farmacista a rimanere di notte in farmacia nei comuni con popolazione tra i 40mila e gli 80mila abitanti». Fermento anche sul fronte sindacale: per oggi è prevista una riunione d’urgenza del consiglio di Federfarma Bari che si preannuncia bollente.