Non regala buone notizie alle farmacie il Programma operativo 2016-2018 approvato l’altro ieri dalla Giunta regionale pugliese per mettere in pista gli interventi concordati al Tavolo tecnico per la verifica dei Lea. Il Programma, come spiega la Regione in una nota, «affronta i nodi critici della prevenzione, dell’assistenza territoriale, dell’assistenza ospedaliera e della spesa farmaceutica», con l’obiettivo di «superare le inadempienze e rilanciare il sistema sanitario regionale». Per quanto concerne le politiche del farmaco, la linea degli interventi che si svilupperanno nel corso dell’anno comprendono «il monitoraggio e controllo, attraverso strumenti informatici, della fase prescrittiva ed erogativa», la «definizione di tetti spesa per singolo canale distributivo», l’assegnazione di «obiettivi gestionali annuali ai direttori generali delle Asl, collegati anche alla approvazione di linee guida e indirizzi per specifiche tipologie di farmaci (con relative schede di monitoraggio e confronto con il benchmark nazionale)» e infine la razionalizzazione degli acquisti diretti, «sia mediante revisione del prontuario terapeutico regionale, sia con la centralizzazione degli acquisti».
In questo contesto, il Programma promette anche «il potenziamento della distribuzione diretta» e «la revisione» dell’accordo per la dpc, firmato nel giugno scorso e di validità triennale. Che cosa si profili all’orizzonte per le farmacie pugliesi da tali indicazioni non è ancora chiaro ma i titolari qualche sospetto ce l’hanno: l’intesa di quest’estate, per esempio, impegnava la Regione a spostare la distribuzione degli ex Osp 2 nelle farmacie del territorio, ma al momento questa parte dell’accordo resta ancora sulla carta. E forse, è proprio su questo punto che l’amministrazione regionale vorrebbe riscrivere l’intesa.
Anche i riferimenti al potenziamento della distribuzione diretta suscitano qualche preoccupazione. In effetti da alcuni mesi la Regione ha cominciato a spostare nel canale Asl volumi sempre maggiori di Pht, con l’obiettivo dichiarato di allineare le medie regionali del doppio canale a quelli delle altre amministrazioni. Il risultato è che alla fine del 2017 in molte farmacie del territorio si è avvertito un consistente calo dei fatturati Ssn: nel barese c’è chi ha visto calare la quota del rimborsato dal 65 al 45% del giro d’affari complessivo, ma è probabile che gli stessi numeri si registrino anche altrove. E di fronte a tali cifre, le promesse della Regione di un ulteriore rafforzamento della diretta non fanno fare salti di gioia.