Si torna a parlare di farmacie pubbliche in dismissione a Rieti, dove il comune è proprietario di quattro esercizi che gestisce attraverso l’Asm (Azienda servizi municipali) partecipata al 40% da un privato. A riaccendere i riflettori a un anno circa dall’ultimo flash di cronaca (vedi), un comunicato dell’opposizione consiliare nel quale si rivela che la vendita di tre delle quattro farmacie comunali sarebbe ormai alle battute finali. Presunto prezzo di cessione, definito da una valutazione condotta in proprio da comune e Asm, 4 milioni di euro, un valore che le minoranze ritengono largamente sottostimato.
Il ricavato, prosegue la nota dell’opposizione, servirebbe a riacquistare dal privato la sua quota di partecipazione in Asm, che ritornerebbe interamente pubblica e gestirebbe in tale veste l’ultima farmacia, quella che non verrebbe venduta. Sempre che la dismissione vada in porto: le farmacie pubbliche hanno chiuso il 2017 con un passivo di 400 milioni e il 2018 con un altro disavanzo di 150mila, benché il fatturato abbia raggiunto i 4 milioni di euro.
Intanto i titolari reatini restano alla finestra: da tempo le voci di una vendita delle comunali ritornano a intervalli regolari ma finora non s’è mai concretizzato nulla. E non risultano interessamenti da parte delle grandi società di capitali che finora si sono distinte nell’acquisizione di farmacie, anzi in passato c’è chi ha detto che l’unico davvero interessato a comprare sarebbe lo stesso privato cui il comune vorrebbe dare il ben servito.