Potrebbero non esserci sufficienti dosi di nirsevimab – l’anticorpo monoclonale indicato per le infezioni da virus respiratorio sinciziale – per le necessità di tutto il Paese, con il rischio quindi di «gravi sperequazioni sul territorio nazionale» e alcune Regioni che non riusciranno «a proteggere neanche i pazienti fragili». È l’allarme che gli assessori alla Salute lanciano in una lettera inviata nei giorni scorsi al ministro della Salute, Orazio Schillaci, e all’Aifa: ccnsiderato che la fase epidemica è imminente – ipotizzata tra ottobre e marzo – si legge nel documento, tutte le Regioni hanno «necessità di disporre quanto prima delle dosi necessarie dell’anticorpo monoclonale» per limitare le complicanze e i ricoveri ospedalieri.
La richiesta quindi, è quella che il Ssn agisca rapidamente per rendere operativa l’offerta del farmaco già questo mese. Gli assessori segnalano anche che «a oggi, molte delle gare regionali effettuate per l’acquisto del nirvesimab sono andate deserte perché la ditta dichiara l’indisponibilità del farmaco per la copertura universale».
Di conseguenza, le Regioni chiedono di «valutare l’attivazione di una negoziazione accelerata da parte dell’Aifa per l’inserimento del farmaco in Fascia A», e se questo non fosse possibile prevedere la possibilità di attribuire la «rimborsabilità ai farmaci di fascia C acquistati dagli enti del Ssn per esigenze di salute pubblica».