È stato inaugurato nei giorni scorsi a Ghilarza, in provincia di Oristano, il primo dei tredici Ospedali di comunità pianificati dalla Regione Sardegna nell’ambito degli interventi collegati alla Missione 6 del Pnrr, relativa alla riorganizzazione della sanità territoriale. La nuova struttura, che dispone di 20 posti letto e locali attrezzati, occupa un intero piano dell’ospedale Delogu ed è gestito in regime multiprofessionale: al suo interno, infatti, operano medici ospedalieri, infermieri, operatori socio-sanitari, fisioterapisti e specialisti ambulatoriali. Ogni paziente è affidato a un “case manager”, un operatore infermieristico di riferimento che si fa carico di tutte le esigenze del paziente e che, all’occorrenza, istruisce i familiari e i caregiver per prepararli alla gestione domiciliare del paziente.
«L’ospedale di comunità» spiega l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria «è una struttura intermedia tra l’ospedale per acuti e il rientro a casa o verso strutture residenziali. Qui vengono accolti i pazienti che presentano una serie di condizioni sanitarie che renderebbero inappropriato il ricovero nei reparti a più alta intensità di cure, ma che necessitano comunque di assistenza ospedaliera». In sostanza, pazienti cronici o fragili clinicamente stabili provenienti dal domicilio, per i quali il ricovero è indicato a causa del peggioramento di una patologia pregressa. «Oppure» prosegue Doria «parliamo di pazienti ricoverati in strutture ospedaliere per acuti, da cui, ad esempio, potrebbero essere dimessi ma che presentano comunque condizioni tali da richiedere un’assistenza infermieristica continuativa per la somministrazione di farmaci e la gestione di presidi e dispositivi. L’accesso al ricovero, previsto per brevi periodi, può essere richiesto dal medico di famiglia, dallo specialista ambulatoriale, dai reparti ospedalieri per acuti o dal pronto soccorso».