La Regione Sardegna si affida alle farmacie del territorio per incoraggiare i propri assistiti ad attivare il fascicolo sanitario elettronico (Fse), in funzione nell’Isola dal 2015 ma sottoscritto finora da appena 74mila residenti. E’ quanto prevede la sperimentazione che per tre mesi coinvolgerà nove esercizi farmaceutici della provincia del Sud Sardegna, per poi estendersi progressivamente al resto della regione. «La sanità digitale esiste da tempo ma qui è sottoutilizzata» ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu «puntiamo a estendere i vantaggi del fascicolo elettronico a tutti i sardi, alleggerire il peso della burocrazia e rendere più efficiente il nostro sistema sanitario».
All’origine della sperimentazione, un accordo di collaborazione sottoscritto da Regione e Federfarma. «Abbiamo voluto partire in nove farmacie della Sardegna meridionale per testare il servizio, approfittando del fatto che a Cagliari c’è la società informatica della Regione» spiega a FPress Giorgio Congiu, presidente del sindacato titolari dell’Isola «stiamo registrando quale rallentamento nelle linee ma comunque in una settimana abbiamo effettuato più di 500 attivazioni». Se non ci saranno imprevisti, prosegue Congiu, tra tre mesi il servizio verrà esteso ad altre 150 farmacie: «Preferiamo procedere per tappe successive» conferma «e se alla fine del 2021 avremo superato le 350mila attivazioni, soglia oltre la quale la Regione ottiene risorse aggiuntive dal governo, chiederemo che alle farmacie venga riconosciuta un’adeguata premialità».