Per ridurre gli effetti della desertificazione medicale, la Regione Sardegna ha autorizzato i mmg che operano nelle aree disagiate a incrementare il massimale (ossia il tetto delle scelte per medico) da 1.500 a 1.800 pazienti. L’aumento – contemplato dal contratto nazionale di categoria del 2022 – è stato deliberato dal Consiglio regionale in attesa che venga ratificato dal nuovo accordo integrativo che regione e sindacati dei mmg stanno negoziando.
Il disegno di legge, che ripartisce anche i 10 milioni di euro già stanziati dall’ultima Finanziaria regionale per le cure primarie, dà anche le indicazioni per l’attività degli infermieri di famiglia negli ambulatori dei medici di medicina generale, con l’obiettivo di ridurre il carico di lavoro in capo ai massimalisti. «È un provvedimento importante per dare risposta immediata ai cittadini che vivono nelle aree in cui si registra una forte carenza» commenta l’assessore alla Sanità, Carlo Doria «attualmente stiamo lavorando per chiudere con i medici un accordo integrativo regionale che manca dal 2010».
Oltre all’aumento del massimale, le misure messe in campo dalla Regione per incentivare la copertura delle aree disagiate prevedono anche incentivi economici per chi sceglie di aprire il proprio ambulatorio in tali sedi. «Oggi sono circa un centinaio i medici che già lavorano con un numero di pazienti superiore a 1.500» conclude Doria «oggi abbiamo 1.150 medici di medicina generale titolari di sede, solo cinque anni fa erano 1.500».