Assicurare alle donne vittime di abusi, violenze fisiche e psicologiche un primo aiuto e un orientamento informato. È l’obiettivo del Progetto Mimosa, lanciato quattro anni fa a Napoli da un’idea dell’Associazione Farmaciste Insieme e sbarcato ieri a Verona per iniziativa di Federfarma provinciale in collaborazione con Comune, Provincia, Vision – Osservatorio nazionale di vittimologia, Telefono Rosa, Spazio ascolto uomini, Centro antiviolenza telefono h24 Prefettura di Verona, Rete nazionale antiviolenza 24h24, Ordine dei farmacisti e Agifar. Nelle farmacie aderenti al sindacato, un pieghevole contenente gli indirizzi dei principali centri di ascolto accreditati sul territorio verrà offerto alle donne che hanno subito soprusi o violenze. Provvederà il farmacista, che dovrà avrà la sensibilità di cogliere anche i problemi inespressi e per questo verrà formato dagli operatori del Centro antiviolenza Petra del comune di Verona.
«Federfarma Verona ha intrapreso da anni un percorso di promozione e tutela rivolto alla donna» spiega Arianna Capri vicepresidente di Federfarma Verona «la farmacia è luogo ideale per far emergere disagi e difficoltà perché anonimo, libero e gratuito, dove lavorano persone che possono divenire tramite per una rete di collaborazione istituzionale a supporto del disagio femminile».