Arriva dalla Liguria il primo allarme “ufficiale” sugli effetti destabilizzanti che possono derivare dall’uso dei self test. Con una lettera inviata al ministero della Salute, il presidente della Regione Giovanni Toti ha richiamato l’attenzione del dicastero sui crescenti casi di pazienti che, a fronte di sintomi sospetti, si sottopongono ad “auto-tampone” e in caso di esito positivo si rivolgono direttamente al proprio medico. Il sistema sanitario, osserva Toti, non riesce a prenderli in carico per tempo e dunque non viene avviato l’iter previsto dalle norme sullapandemia.
La casistica, spiega ancora il governatore, si è intensificata in modo verticale nelle ultime settimane, in Liguria come altrove. La Regione ha già snellito dal 20 dicembre le procedure per i test rapidi, ma continuano a crescere le segnalazioni di assistiti che dopo la positività all’auto-tampone non seguono l’iter prescritto. «Chiediamo quindi al Ministro» conclude Toti «di intervenire con una norma che possa colmare questo vuoto. La mancata conferma diagnostica della malattia ha ricadute sia sul prolungamento del Green Pass sia sull’adeguata calendarizzazione della vaccinazione, visto che dovrebbero trascorrere quattro mesi tra infezione appena avvenuta e somministrazione. Questo vuoto normativo ha ricadute sia in ambito sanitario sia in ambito sociale e lavorativo, ed è per questo che Regione Liguria chiede un intervento del Governo in merito».