Si fa sempre più tormentato l’iter del concorso straordinario siciliano. Dopo la diffida di Federfarma regionale nei confronti nei confronti dei comuni che starebbero autorizzando trasferimenti delle sedi assegnate all’interpello prima ancora che vengano inaugurate, a tenere banco ora è la disputa tra uffici comunali che a Palermo sta bloccando l’apertura di 29 farmacie, 23 delle quali hanno già individuato la sede e attendono l’autorizzazione. Secondo quanto riferisce la stampa locale, all’origine ci sarebbe un “rimpallo” di responsabilità: per l’area Pianificazione urbanistica spetterebbe allo Sportello unico delle attività produttive comunicare all’Asl che i locali individuati dai vincitori sono in regola, lo Sportello non è dello stesso avviso e per di più si rifiuta di collaborare con la Pianificazione urbanistica.
A rimetterci, ovviamente, i vincitori del concorso, che non possono aprire ma in moltissimi casi già pagano l’affitto dei locali. E qualcuno, per di più, si è già licenziato per costituire la società di gestione. «Bisogna fare in modo che le 23 farmacie in regola aprano subito» ha detto Alessandro Anello, vicepresidente della commissione Attività produttive «basterebbe che il Comune mandasse una comunicazione all’Asl per far partire i sopralluoghi e dare il via libera all’apertura».
Poi c’è il problema delle sei farmacie assegnate che non risscono a trovare una sede. I loro vincitori hanno dichiarato con perizia giurata di non aver trovato locali disponibili, la palla dunque è ora nelle mani del comune. «Il Consiglio» ipotizza Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia «potrebbe consentire ai vincitori di reperire una sede entro una distanza massima di 50-75 metri dai perimetri della zona individuata nel bando». Per Giulia Argiroffi (M5S) si potrebbe invece autorizzare il vincitore ad aprire fuori dalla sede del concorso, a patto che depositi «una perizia giurata in cui si attesta che i locali rintracciati sono i più prossimi disponibili oltre il perimetro previsto». Ma c’è la diffida di Federfarma Sicilia.