Sta costando alle farmacie del territorio il solito carico di fastidi burocratici la delibera della Regione Sicilia che, dalla fine di giugno, impone ai medici di famiglia la compilazione della scheda di motivazione in caso di prescrizione del clexane. Il provvedimento si colloca nel filone degli interventi diretti a incentivare la prescrizione di equivalenti e biosimilari di minor costo nei pazienti cosiddetti “naive”, che iniziano cioè il trattamento: preso atto che l’Aifa ha autorizzato la commercializzazione di tre nuovi biosimilari a base di enoxaparina sodica, l’assessorato alla salute ha diramato il 26 giugno una nota che impone ai mmg di preferire «il prodotto aggiudicato a minor costo dalle Asl» quando prescrivono in dpc. Nel caso in cui il medico ritenga indispensabile ricorrere al prodotto più costoso, andrà riportata «la motivazione a supporto della scelta» nella scheda predisposta dall’Assessorato stesso, da allegare alla ricetta.
Stesso discorso in caso di prescrizione di enopaxarina in regime convenzionato, cioè per un’indicazione «non classificata A Pht»: se la scelta ricade «sul farmaco a maggior costo per ddd» recita la delibera «il medico è sempre tenuto a compilare la scheda di motivazione. Le Asl avranno cura di aggiornare tempestivamente la tabella riportante i costi/ddd». E i farmacisti? La sostituzione non è consentita trattandosi di biosimilari, ma comunque «all’atto della dispensazione di tali medicinali in regime di convenzionata, laddove la scheda riporti biffata la dicitura “prima prescrizione”, il farmacista dovrà verificare l’avvenuta compilazione del campo “prescrizione di terapia a maggior costo”». Risultato, un ulteriore fastidio burocratico che va ad aggiungersi agli altri accumulatisi nel tempo e, nei primi giorni di applicazione del provvedimento, disagi e lamentele dei pazienti che si sono visti rifiutare la ricetta, perché non tutti i medici hanno applicato scrupolosamente le direttive dal primo giorno.