Netto miglioramento all’orizzonte per i contributi che la Sicilia riconosce alle farmacie rurali del suo territorio. Nei giorni scorsi, infatti, l’assemblea regionale ha approvato il ddl contenente “disposizioni in merito alla determinazione delle indennità di residenza a favore dei farmacisti rurali”, primo firmatario Alessandro De Leo di Sicilia Vera. Il testo, che ora attende la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione, riscrive l’articolo 1 della legge siciliana 8/87 e introduce una nuova griglia per fasce di popolazione. In sostanza, dal 2023 «i titolari, direttori responsabili e gestori provvisori di farmacie rurali di cui all’articolo 1 della legge 221/68» riceveranno un’indennità di residenza annua lorda di 25mila euro se la farmacia è ubicata in località con popolazione residente fino a 400 abitanti; 16mila euro se la farmacia è ubicata in località con popolazione residente da 401 a 600 abitanti; 11mila euro se la località ha residenti da 601 a 800 abitanti; 8mila se la popolazione residente è compresa tra 801 e mille abitanti; 5.169 euro in caso di località da 1.001 a 2.000 abitanti; 2.938 euro se la popolazione è compresa tra 2.001 e 3mila abitanti.
« Ai fini della determinazione dell’indennità di residenza» recita ancora il ddl «si tiene conto della popolazione del comune, località o agglomerato rurale in cui è ubicata la farmacia, prescindendo dalla popolazione della sede farmaceutica prevista dalla pianta organica». L’indennità, inoltre, «viene rivalutata annualmente in base al tasso d’inflazione ufficiale rilevato dall’Istat per l’anno precedente».
Un emendamento approvato dall’Aula, infine, ha introdotto un’ulteriore indennità di mille euro per le farmacie ubicate in località tra i tremila e i cinquemila abitanti qualora siano presenti due o più farmacie.