Fa storcere il naso al Tribunale per i diritti del malato la convenzione firmata dall’Asl di Siracusa e da Federfarma che dal 16 settembre porterà il Cup nelle farmacie della provincia. L’intesa, infatti, riconosce alle farmacie un rimborso che oscilla dai 4,50 ai 3 euro a prenotazione, a carico però non dell’azienda sanitaria ma dell’assistito (chi gode di esenzione usufruisce della quota inferiore). «E’ indubbio che il servizio garantirà all’utenza maggiore libertà» ha commentato in una nota il presidente del Tdm di Lentini, comune della provincia siracusana «ma è anche vero che il pagamento di 3 euro per gli esenti da ticket e di 4,50 euro per i non esenti è eccessivo, se si tiene conto dell’attuale momento di crisi economica e occupazionale e se si considera che nell’arco di un mese il paziente può avere bisogno di prenotare più di una prestazione. E la spesa andrebbe ad aggiungersi al ticket fisso di 10 euro che già grava sulle ricette».
Non condivide il presidente di Federfarma Siracusa, Salvatore Caruso: «La nostra convenzione non fa che reperire l’accordo quadro regionale del 2017, dove si parlava per l’appunto di un rimborso di 4,50 euro a carico degli assistiti. E poi, vorrei che cittadini, politici, amministratori e farmacisti si rendessero conto che l’epoca del “tutto gratis” è finita: il servizio ha un costo, se non lo coprono né l’Asl né i pazienti vuol dire che se ne deve far carico la farmacia. E oggi non può permetterselo. Se ne potrà riparlare quando avremo capito quali sono i volumi e il traffico generato, cioè quando la convenzione sarà prossima alla scadenza, tra tre anni: valuteremo con l’Azienda sanitaria dati alla mano. Intanto, però, oggi posso offrire un servizio che genera valore, anche per il cittadino che risparmia tempo e denaro grazie alla capillarità delle farmacie. I siracusani lo hanno già capito, visto che dopo l’annuncio dell’accordo riceviamo ogni giorno decine di telefonate da parte di persone che ci chiedono di effettuare una prenotazione».
L’intesa prevede all’avvio un mese di sperimentazione, nel quale il servizio verrà erogato da una quindicina di farmacie, quindi scatterà la fase a regime e l’allargamento al resto della provincia. «Avremmo voluto si partisse subito con tutti» osserva Caruso «ma l’Asl ha i suoi tempi. In ogni caso, ha presentato richiesta di adesione il 70% circa delle farmacie attive nella provincia».