Chi vive vicino agli aeroporti visita l’otorinolaringoiatra più spesso e consuma più farmaci. E’ quanto rivela, non del tutto a sorpresa, uno studio realizzato dall’Asl di Bologna e dalla facoltà di Statistica dell’università cittadina sulla popolazione che abita nei pressi dello scalo felsineo, il Guglielmo Marconi. L’indagine, condotta su dati relativi al periodo 2013-2016, ha messo a confronto due campioni di popolazione, formate dai residenti di due zone attigue al Marconi (29mila persone coinvolte, inquinamento acustico 50 decibel) e dagli abitanti del quartiere San Donato-San Vitale (zona fiera, dall’altra parte della città rispetto all’aeroporto, circa 80mila persone). Dal raffronto è emerso che i residenti attorno all’aeroporto hanno richiesto più visite all’otorinolaringoiatra e hanno assunto con maggiore frequenza alcune categorie di farmaci: contro l’acidità gastrica, l’ipertensione e le malattie ostruttive delle vie respiratorie, oppure sedativi, ansiolitici e antidepressivi.
Secondo l’azienda sanitaria, dai dati «non emerge una particolare urgenza o emergenza», ma si tratta comunque di «un punto di partenza» per ulteriori approfondimenti (da condurre con la rilevazione sistematica dei dati) e per capire quali azioni «operative possono aiutare a dare una risposta concreta».