Dopo il caso di Taranto, è polemica anche a Cagliari per la farmacia h24 che non applica la chiamata notturna della Tariffa nazionale. A riferire della vicenda è un articolo de L’Unione Sarda, che dà dettaglio delle specificità del caso: la farmacia, infatti, non è una “24 ore” a tutti gli effetti, perché da mezzanotte alla mattina dopo effettua il servizio a battenti chiusi, sulla base – a quanto sembra – di un’autorizzazione fornita dall’Asl. In tali condizioni, dicono le norme, l’esercizio dovrebbe applicare la sovratariffazione da servizio notturno, ma il farmacista titolare, che è passato al nuovo orario soltanto dal 13 febbraio, non lo fa. Una scelta, riferisce al giornale, fatta un po’ per spirito di servizio e un po’ per motivazioni di carattere imprenditoriale.
Ai colleghi delle altre farmacie cittadine, tuttavia, la novità non è piaciuta particolarmente. Il servizio h24, dicono, danneggia gli esercizi di turno, mentre la rinuncia ad applicare il diritto di chiamata disorienta gli assistiti e mette in difficoltà chi lo chiede rispettando le norme. «E’ evidente che si tratta di una questione di competenza dell’ordine» commenta il presidente di Federfarma Cagliari, Francesco Danero «l’unica cosa che può fare il sindacato è auspicare che si raggiunga un numero di farmacie h24 tale da consentire agli altri esercizi di rinunciare al turno obbligatorio».