Sulla farmacia dei servizi, gli Ordini dei medici consultino i loro iscritti perché sembra che sul tema ci siano opinioni differenti. È la riflessione cui invita l’ultimo caso di vita salvata in farmacia grazie alla telecardiologia: l’episodio risale a qualche giorno fa e ha per protagonista un 48enne di Valenza (in provincia di Alessandria), che è in visita dal suo medico di famiglia per un controllo. Il curante ha un sospetto e allora lo invita ad andare in farmacia per effettuare un’ecg senza perdere troppo tempo.
L’uomo segue il consiglio e si sottopone all’esame; il tracciato viene spedito al centro di telerefertazione cui la farmacia si appoggia e un quarto d’ora dopo arriva il responso: infarto in atto, ricovero urgente in pronto soccorso. «Abbiamo immediatamente contattato il paziente, al quale prima che uscisse avevamo chiesto il numero di telefono» spiega a FPress il titolare, Marco Arrigoni «e senza allarmarlo gli abbiamo consigliato farsi accompagnare in ospedale». Qui, come ha spiegato il diretto interessato un paio di giorni dopo al farmacista, l’uomo è stato ricoverato e sottoposto a intervento chirurgico. Ora è di nuovo a casa, ma tra un paio di settimane dovrà sottoposti a un secondo intervento.
«Le farmacie sono un presidio indispensabile e sul territorio con i medici c’è massima collaborazione» commenta a FPress il presidente di Federfarma Alessandria, Luca Zerba Pagella, in un commento alla stampa locale «e così sono partiti progetti di sperimentazione in convenzione con la Regione che consentono il monitoraggio gratuito di pazienti a rischio. Questi fatti testimoniano l’utilità dei servizi perché riescono a prevenire episodi gravi come quello di Valenza. Avere un presidio in grado di rispondere rapidamente a certi controlli basilari è determinante in un territorio come il nostro».
Conferma Arrigoni: «È da anni che offro la telecardiologia e non soltanto i medici di famiglia, ma anche i cardiologi consigliano talvolta ai loro pazienti di rivolgersi a noi per un controllo veloce. Se lo fanno, è perché sanno che offriamo un servizio complementare al loro».