Due medici diabetologi, nove mmg della Casa di comunità Cittadella San Rocco di Ferrara, 35 pazienti con diabete mellito di tipo 2 dall’età media di 75 anni. Sono i numeri del progetto sperimentale di televisita-teleconsulto lanciato dall’Asl del capoluogo emiliano nel settembre dell’anno scorso e concluso a maggio. All’86% dei pazienti reclutati sono state apportate modifiche alle terapie e l’89% ha ricevuto un consulto specialistico, senza la necessità di recarsi al centro diabetologico ma in telemedicina, tramite visite a distanza che in media si sono protratte per 14 minuti.
Come riporta la relazione finale del progetto, in molti casi la televisita ha impedito l’invio del paziente alla struttura specialistica, riducendo i tempi d’attesa e liberando risorse per il sistema sanitario. Il teleconsulto (ossia la consultazione a distanza tra specialista e medico di famiglia) ha consentito invece approfondimenti sulle terapie di ultima generazione e confronti sulle scelte relative al trattamento della patologia diabetica. In sostanza, è stata potenziata la gestione integrata tra medici di medicina generale e specialisti, con effetti positivi su qualità e appropriatezza delle cure.
L’obiettivo, ora, è quello di allargare l’esperienza a tutti i medici di medicina generale e coinvolgere tutti gli specialisti dell’Unità di Diabetologia territoriale dell’Asl ferrarese. Nella provincia, infatti, sono quasi 30mila le persone con diabete di tipo 2, circa la metà delle quali seguita direttamente dall’Uoc e l’altra metà dai medici di medicina generale.