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Tirocini: l’Emilia Romagna esclude le farmacie, Toscana e altre tre no

8 Marzo 2019

Anche l’Emilia Romagna si prepara a entrare nell’elenco delle amministrazioni che hanno recepito l’accordo Stato-Regioni del 25 maggio 2017 sui tirocini formativi. Il merito è della legge regionale 1/2019 del 4 marzo scorso: in vigore dal prossimo primo luglio, il testo ratifica le linee guida approvate con l’intesa del 2017, compresa la norma che esclude dai cosiddetti tirocini “extracurriculari” i «professionisti abilitati o qualificati all’esercizio di professioni regolamentate, per attività tipiche o riservate alla professione». Come si ricorderà, la disposizione era stata accolta nell’accordo Stato-Regioni su pressione dell’Ordine dei farmacisti di Roma, che da tempo aveva lanciato una campagna contro l’abuso del tirocinio post-abilitazione in farmacia.

 

Per entrare in vigore, la norma e le linee guida che la contengono devono essere recepite dalle Regioni e con l’Emilia Romagna salgono a 18 le amministrazioni che finora si sono adeguate. Rispetto all’ultima ricognizione effettuata da FPress, si contano tra le “new entry” anche la Sardegna (Deliberazione 34/7 del 3 luglio 2018, ricordata soltanto l’altro ieri da una circolare di Federfarma regionale) e la Toscana. In quest’ultimo caso, però, la legge che recepisce l’intesa quadro (15/2018 del 16 aprile 2018) non prevede disposizioni sui professionisti iscritti agli albi, cosa che di fatto consente alle farmacie di continuare a ospitare tirocini extracurriculari. Accade lo stesso in Campania, Sicilia e Veneto.