Sono 80 le Case di comunità che verranno realizzate in Toscana sotto l’egida del Pnrr, cui si aggiungono 24 Ospedali di comunità e 37 Centrali operative territoriali. Lo ha detto l’assessore alla Salute della Regione, Simone Bezzini, presentando alla stampa l’intesa preliminare con i medici di famiglia che anticipa l’accordo sul contratto integrativo di categoria. «Il medico di medicina generale» ha detto «riveste un ruolo chiave perché è il punto di riferimento per il cittadino, la porta d’accesso al sistema sanitario: conosce il paziente non solo dal punto di vista clinico, ma anche all’interno del suo ambiente di vita. Oggi rafforziamo ulteriormente il rapporto con la medicina generale che in Toscana ha già permesso di attivare nuove e significative soluzioni organizzative: oltre alle Case della Salute, penso alle Aggregazioni funzionali territoriali, alla medicina di iniziativa e ai dipartimenti di medicina generale».
La collaborazione, ha proseguito Bezzini, «va ora ricollocata dentro le nuove sfide, a partire dagli obiettivi del Pnrr. Non solo va definita l’organizzazione dei professionisti, ma anche i setting più idonei a garantire le risposte migliori con una più efficace integrazione circolare tra ospedale e territorio. Cronicità e fragilità devono essere al centro del sistema delle cure, gestito con un approccio proattivo, multidisciplinare e multiprofessionale, basato sulla valutazione dei livelli di multipatologia. Ringrazio la medicina generale per la collaborazione e per essere di nuovo in campo nella campagna di vaccinazione, con particolare attenzione agli adolescenti in vista della riapertura delle scuole».
«Se in Toscana abbiamo raggiunto una percentuale di vaccinati così elevata nell’ambito delle categorie più fragili come gli over 80» ha aggiunto il presidente della Regione, Eugenio Giani «lo dobbiamo alla scelta vincente della strettissima collaborazione con i medici di medicina generale: il loro ruolo è stato fondamentale per la fiducia che gli assistiti ripongono in loro. La sinergia che è venuta a crearsi, consentirà attraverso il Recovery Fund una serie di attività, servizi e progetti innovativi anche nell’ambito della medicina di prossimità. La Regione Toscana farà la sua parte anche in Conferenza Stato-Regioni per il riconoscimento delle loro funzioni primarie».
Soddisfazione per l’intesa anche dai sindacati della mg. «Con questa Premessa all’accordo integrativo» hanno dichiarato Alessio Nastruzzi, segretario regionale della Fimmg, Alessio Lambardi, presidente di Snami, e Nicola Marini, segretario regionale Smi «partecipiamo ai progetti del Pnrr e invitiamo la Regione Toscana a sostenere nelle sedi opportune il ruolo fondamentale dei medici di medicina generale come liberi professionisti convenzionati, riconoscendo loro il ruolo di coordinatore dei team multiprofessionali all’interno delle case di comunità».