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Toscana, campagna antiflu e covid al via dal primo ottobre

24 Settembre 2024

Partirà dal primo ottobre anche in Toscana la campagna vaccinale contro influenza e covid: come negli anni precedenti, la somministrazione sarà localizzata nelle residenze sanitarie per anziani, negli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, nei centri delle Asl e nelle farmacie convenzionate.

Come disposto dalal circolare del Ministero, la vaccinazione sarà offerta gratuitamente alle persone che hanno più di 60 anni e ai soggetti ad elevata fragilità di qualsiasi età, alle donne in gravidanza, a chi si prende cura di persone fragili, agli operatori sanitari e sociosanitari, agli studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e a tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione.

In dettaglio, si partirà il primo ottobre nelle rsa, quindi dal 7 si aggiungeranno i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta (solo fasce gratuite). Sempre dal 1 ottobre, le persone sopra i sessant’anni potranno prenotare la vaccinazione in un centro Asl grazie al portale della Regione, oppure ordinare la dose in una delle farmacie convenzionate che aderiscono alla campagna.

«La circolare del ministero della Salute per la vaccinazione contro il Covid-19 è arrivata solo pochi giorni fa» spiega l’assessore alla salute, Simone Bezzini «ma noi eravamo comunque pronti a partire. Non intendevamo tardare sulla programmazione della campagna, dato che dal 2021 vaccinazione antinfluenzale e covid-19 hanno un percorso integrato che si sviluppa attraverso la somministrazione in simultanea dei due vaccini e che, in Toscana, si concretizza prevalentemente presso gli ambulatori dei medici di famiglia, che ci tengo a ringraziare».

Questo modello, ha detto ancora l’assessore, «ha consentito alla nostra regione di collocarsi ai vertici nazionali per coinvolgimento della popolazione e non intendiamo sostituirlo. Le campagne di vaccinazione rappresentano una grande opportunità di prevenzione e tutela della salute pubblica, ma anche del nostro sistema sanitario che, durante i picchi influenzali, è sottoposto a una forte pressione sui pronto soccorso».