Il farmacista titolare o direttore della farmacia che offre i servizi previsti dal d.lgs 153/2009 risponde dell’inesattezza dei risultati analitici quando questa è imputabile «a carenze nell’installazione, taratura e manutenzione delle attrezzature utilizzate». È uno dei passaggi del disegno di legge sulla farmacia dei servizi che la giunta della Toscana ha licenziato nell’aprile scorso ed è ora all’esame della commissione Sanità del Consiglio regionale.
Nell’ambito dell’iter, come riferisce una nota stampa, è stata convocata ieri un’audizione dei rappresentati di Federfarma e Cispel (farmacie comunali) che hanno espresso le loro osservazioni sul testo.
La proposta di legge, come si ricorderà, modifica la normativa regionale in vigore (16/2000) aggiornandola alle disposizioni più recenti. Tre i punti salienti del ddl: viene stabilito che le attività erogabili dalle farmacie includono diagnostica su sangue capillare, attivazione di tessera sanitaria, servizi cognitivi da stabilire di concerto fra associazioni farmacie e Regione o Asl, screening del colon retto, attività di diagnostica strumentale, in particolare elettrocardiogramma, holter pressorio e spirometria, somministrazione vaccini e test diagnostici orofaringei e cup; secondo, si prevede che le attività aggiuntive possano essere svolte in spazi separati all’interno della farmacia o in locali esterni, purché all’interno del bacino di riferimento, oppure all’interno della stessa farmacia durante l’orario di chiusura (non possono essere utilizzate strutture esterne come gazebo o prefabbricati, salvo casi straordinari autorizzati dalla autorità competente); infine, si dispone che il farmacista titolare o direttore ha l’obbligo di «installare e manutenere le apparecchiature utilizzate» ed è responsabile dell’inesattezza dei risultati analitici causati da carenze di installazione, taratura e manutenzione.
La proposta di legge, è stato osservato nel corso dell’audizione, rappresenti un approdo naturale e necessario per le farmacie, che sono una risorsa per la sostenibilità del sistema e un presidio strategico nelle aree interne o nei territori più disagiati.