In tre anni, dal 2016 al 2018, la spesa farmaceutica toscana è calata di 133,5 milioni di euro e nel 2019 si è ridotta ulteriormente. E’ quanto riferisce un comunicato diffuso ieri dalla Regione per ricordare i successi raggiunti nel contenimento dei costi dell’assistenza farmaceutica: dopo il picco registrato nel 2015-2016 – quando l’ospedaliera era risultata tra le più alte d’Italia – la Toscana è riuscita ad abbassare la spesa farmaceutica complessiva da 1.364.068.534 del 2016 a 1.230.535.387 del 2018. Una tendenza, sottolinea il comunicato, confermata dall’ultimo monitoraggio dell’Aifa, pubblicato a fine gennaio. E nel confronto con le altre Regioni, la Toscana si trova nella parte bassa della classifica: da gennaio a settembre 2019, la spesa farmaceutica totale è pari al 16,35% del Fondo sanitario regionale, quando la media italiana è del 16,66%.
«Questo risultato» conclude la nota della Regione «è stato ottenuto grazie all’impegno di tutti i professionisti coinvolti nei percorsi terapeutici, sull’uso dei farmaci a brevetto scaduto negli ospedali toscani: L’utilizzo dei farmaci biosimilari, molecole con identica efficacia e sicurezza dei farmaci cosiddetti “griffati”, ha permesso alla Toscana un recupero di circa 46 milioni di euro nel 2019, risorse che sono state reinvestite in terapie con maggior carattere di innovazione».