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Toscana, nel ddl Bilancio norma per la diretta sui farmaci di classe A

14 Dicembre 2024

La nuova remunerazione doveva mettere le farmacie del territorio al riparo da improvvide derive regionali rivolte ad allargamenti della distribuzione diretta oltre i confini del Pht, ma evidentemente alla Regione Toscana non lo hanno saputo. Dei giorni scorsi, infatti, è la notizia che nella proposta di legge regionale di bilancio (in sintesi, la Manovra per il 2025) fa capolino all’articolo 34 una disposizione che autorizza Asl e ospedali a distribuire direttamente alcuni farmaci della convenzionata.

La novità, che ha colto di sorpresa tanto Federfarma Toscana quando la Cispel (farmacie comunali), mira esplicitamente al contenimento della spesa farmaceutica regionale attraverso lo strumento della distribuzione diretta, anche se al riguardo l’articolo è piuttosto evanescente. Il testo, infatti, si limita ad affidare alla giunta regionale il compito di individuare «un elenco di farmaci da distribuire attraverso i Punti farmaceutici di continuità (gli sportelli Asl, ndr) e le farmacie ospedaliere».

Tali farmaci, prosegue la disposizione, possono includere medicinali di classe A non presenti nel prontuario della continuità ospedale-territorio, «che presentino un differenziale di costo tra erogazione in convenzionata e distribuzione diretta superiore al 30% e che siano, alternativamente, soggetti a prescrizione specialistica limitativa o a compilazione del piano terapeutico specialistico».

La proposta di legge ha appena iniziato il proprio cammino nelle commissioni consiliari, ma il proposito della Regine è quello di far passare la Manovra prima di Natale (anche perché dopo non sono più previste sedute di consiglio sino al nuovo anno) e per questo motivo i sindacati delle farmacie si sono già mobilitati. Anche se da quanto trapela il provvedimento interesserebbe al momento non più di 4 o 5 molecole, c’è l’ovvio timore che nel tempo l’elenco possa allungarsi in modo consistente. In una lettera alla Regione, così, Cispel ha espresso «profonda preoccupazione per l’impatto che tale disposizione potrebbe avere sul sistema farmacia», perché sottrarrebbe al canale «risorse essenziali per la sostenibilità della distribuzione farmaceutica e di tutti i servizi accessori faticosamente sviluppati negli anni. Lettera anche da Federfarma Toscana, che condivide le preoccupazioni delle farmacie comunali e ricorda la “tenuta” della spesa convenzionata regionale.