Comincia già a mostrare i suoi primi effetti l’accordo di dicembre tra Regione e Federfarma Toscana sulla dpc. Tra gli impegni c’era quello di incrementare i volumi della distribuzione per conto a scapito della diretta, un obiettivo che la giunta regionale aveva ribadito a febbraio con l’approvazione del nuovo Piano per l’appropriatezza, e così sta accadendo: nei primi tre mesi di quest’anno i pezzi distribuiti in dpc dalle farmacie toscane sono aumentati del 4,6% (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e le rilevazioni di aprile dicono che la tendenza prosegue.
I dati arrivano da Federfarma regionale e la mappa che ne emerge mostra ovviamente progressioni differenti da Asl ad Asl: alcune superano abbondantemente la media generale e altre rimangono sotto, anche perché storicamente alcune Aziende facevano più diretta di altre e dunque per tenere dietro alle indicazioni regionali c’è chi deve procedere con passo più spedito.
Intanto in Federfarma Toscana si respira aria di soddisfazione: «Si sta realizzando quanto concordato nell’ultima intesa sulla dpc» spiega a FPress il presidente di Federfarma Toscana, Marco Nocentini Mungai (foto) «il rafforzamento della dpc va nell’interesse non solo degli assistiti, che trovano più comodo ritirare i loro medicinali nella farmacia sotto casa, ma anche del servizio sanitario regionale». E’ la filosofia del già citato Piano per l’appropriatezza: «liberare dalle farmacie di continuità (cioè gli sportelli Asl della diretta, ndr) risorse utili da reinvestire nella governance» della spesa. La speranza di molti titolari è che la Toscana faccia da riferimento per altre Regioni anche in questo dietro-front sulla diretta.