Entro l’estate la Toscana dovrà disporre di una Casa della salute in ogni distretto sanitario della regione ed entro la fine del 2021 una per ogni Aft, le Aggregazioni funzionali territoriali del medici di famiglia. E’ l’impegno che la giunta regionale si assume con il protocollo d’intesa siglato ieri dal governatore Enrico Rossi (foto) e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, dei sindacati dei pensionati e della funzione pubblica. Il documento – che è difficile non mettere in relazione con le prossime elezioni regionali, in programma nella tarda primavera – elenca una serie di interventi da realizzare nei prossimi mesi, secondo un dettagliato cronoprogramma, per rafforzare il Servizio sanitario toscano.
Tra gli impegni assunti, l’eliminazione del superticket sugli esami di laboratorio entro il prossimo 2 marzo, l’abbattimento delle liste d’attesa, il riassetto delle Cure intermedie residenziali su tutto il territorio regionale (con ridistribuzione dei posti letto, attualmente 600 in tutta la Toscana, per assicurare omogeneità a livello di distretto), il potenziamento della sanità di iniziativa in chiave cronicità (con il completamento della sperimentazione relativa all’infermiere di famiglia) e infine, come detto, lo sviluppo della rete delle Case della salute.
Attualmente, spiega il protocollo, in Toscana sono in funzione 72 di tali strutture: «la Regione si impegna a rimuovere tutti gli ostacoli che finora ne hanno impedito il pieno funzionamento e l’omogenea distribuzione su tutto il territorio regionale». Verranno quindi aperte altre quattro Case della Salute (due nell’Asl Toscana centro e due nella Toscana sud est) .
Entro il prossimo 30 giugno, dunque, dovrà essere presente almeno una Casa della Salute in ogni zona-distretto. Ed entro il 31 dicembre 2021 dovrà esserci almeno una Casa della Salute per ogni Aft, in modo da realizzare l’obiettivo di 116 Case della Salute distribuite in modo omogeneo sull’intero territorio regionale.