In Toscana anche i pediatri saranno organizzati in Aft, le Aggregazioni funzionali del territorio che già inquadrano i medici di famiglia. È una delle novità dell’atto di programmazione approvato dalla Regione in vista dell’ormai imminente apertura delle trattative per l’accordo integrativo dell’assistenza primaria (mmg, pediatri, continuità assistenziale, medici ambulatoriali). «Le Aft» spiega la Regione in una nota «avranno compiti e funzioni di governo clinico della pediatria di libera scelta e condivideranno linee guida e protocolli operativi creando le condizioni per l’integrazione professionale dell’attività dei pediatri che ne fanno parte».
L’atto di programmazione, prosegue il comunicato, traccia le linee strategiche delle cure primarie e recepisce le indicazioni del Piano nazionale delle cronicità e del Piano regionale vaccini, ponendo l’accento sulla necessità di limitare gli accessi impropri ai pronto soccorso e governare le liste di attesa attraverso meccanismi di appropriatezza.
«Medici di medicina generale e specialisti dovranno lavorare nelle Case di comunità» sottolinea l’assessore alla Salute, Simone Bezzini «alcune delle quali dovranno garantire l’accesso continuativo all’assistenza. Il lavoro in equipe diventa un tassello essenziale in questo modello, daremo un tempo definito per costituire le equipe multidisciplinari e multiprofessionali, che saranno ospitate nelle Case di comunità».
Tra gli obiettivi anche il potenziamento dell’assistenza domiciliare e della telemedicina, nonché la digitalizzazione con il miglioramento del fascicolo sanitario elettronico. Tra le novità, infine, anche la possibilità per i medici di famiglia di arrivare ad avere, su base volontaria, fino a 1.800 assistiti rispettoai 1.500 di oggi. Saranno coadiuvati da personale di supporto e l’obiettivo è quello di garantire una maggiore copertura territoriale del servizio e una maggiore prossimità ai territori delle aree interne.