E’ legittima la decisione del Tribunale di Belluno che, nell’autunno del 2015, aveva condannato l’Asl 1 per aver trattenuto l’extra-sconto dell’1,4% al lordo dell’iva. E’ quanto stabilisce la Corte d’appello nella sentenza, diffusa la settimana scorsa, che respinge il ricorso dell’Azienda sanitaria e la condanna a rimborsare 40mila euro a una ventina di farmacie bellunesi. L’extra-sconto, avevano affermato i giudici di primo grado, va calcolata al netto «in quanto l’iva è irrilevante ai fini dello sconto praticato dalle farmacie». In altri termini, come sostenuto dai ricorrenti, l’imposta «è destinata a gravare in via esclusiva sul consumatore e non sulle farmacie, configurandosi come neutrale nei passaggi intermedi».
Stesso destino anche per l’altra Asl della provincia, quella di Feltre, anch’essa condannata a restituire poco più di 40mila euro a una trentina di farmacie. In primo grado l’Azienda si era vista dare ragione – nonostante la causa fosse la stessa di Belluno – ma nei mesi scorsi la Corte d’appello aveva rovesciato la sentenza. «Siamo soddisfatti dell’esito della causa e felici di aver difeso i nostri colleghi» commenta Roberto Grubissa (foto), presidente di Federfarma Belluno (intervenuta “ad adiuvandum” in entrambi i procedimenti) «spiace che la parte pubblica abbia voluto ricorrere a tutti i costi rifiutando ogni ipotesi di accordo consensuale. La doppia condanna comporterà il pagamento di spese legali e interessi che verranno coperti dai contribuenti».