Si chiude con tre indagati per turbativa d’asta – due funzionari Asl e un dirigente di Unifarm, la società di distribuzione dei farmacisti – l’indagine sugli appalti sanitari avviata nel 2017 dalla Procura di Trento (foto). Ad attirare l’attenzione degli investigatori, la gara a evidenza pubblica avviata dall’Azienda sanitaria trentina per il servizio di trasporto e stoccaggio dei vaccini (180mila euro per due anni): secondo la Procura, i due funzionari dell’Asl avrebbero inserito nel bando requisiti – distanza massima del deposito dal capoluogo 50 km, capienza 60 metri cubi – che soltanto Unifarm poteva soddisfare. E infatti, la società fu l’unica a partecipare alla gara.
Gli indagati, dal canto loro, contestano l’accusa: Unifarm si è subito dichiarata estranea alla vicenda e i legali dei due funzionari hanno obiettato che il requisito della distanza si spiega con la necessità di contenere i tempi di distribuzione dei vaccini. Secondo quanto riferisce la stampa locale, però, c’è il fatto che l’avviso di gara sarebbe stato esposto sul sito dell’Azienda sanitaria per nove giorni soltanto anziché i 15 indicati dalle linee guida dell’Anac.