Sulla farmacia dei servizi Trento farà la sua parte. Lo hanno assicurato l’assessore alla Salute della Provincia autonoma, Stefania Segnana, e il direttore generale del dipartimento Salute e politiche sociali, Giancarlo Ruscitti, nell’incontro organizzato con i presidenti degli Ordini sanitari per discutere del Programma di sviluppo provinciale, il piano d’indirizzo politico dal quale discende il Documento di economia e finanza provinciale (Defp). «Abbiamo ritenuto importante vedervi direttamente per raccogliere le vostre osservazioni, elaborarle e quindi ricondividerle con voi» ha spiegato l’assessore prima di dare la parola ai rappresentanti delle professioni.
Le considerazioni degli Ordini, ovviamente, si sono concentrate sul valore della sanità pubblica. «Il servizio sanitario non deve essere considerato una voce di spesa ma una voce di ricchezza» ha detto il presidente dell’Ordine dei medici, Marco Joppi «è necessario investire sulla prevenzione e sulla formazione, perché in caso contrario andremo incontro al rischio di non riuscire più a curare tutti». Per il presidente dell’ordine delle professioni infiermeristiche, Daniel Pedrotti, vanno pensati «modelli innovativi che intercettino i cittadini sul territorio in un’ottica di prevenzione», mentre il presidente dell’Ordine dei farmacisti, Bruno Bizzarro, ha richiamato l’attenzione sul «continuo e progressivo spostamento di risorse dal territorio all’ospedale. Così però si finisce per svuotare il territorio, quando invece le farmacie potrebbero recitare un ruolo importante nella prevenzione e nell’educazione sanitaria. La prossimità e capillarità sono i valori della farmacia».
Alle considerazioni degli Ordini, Segnana e Ruscitti hanno risposto promettendo attenzione e fornendo qualche rassicurazione. «L’assessore ha dato ordine di riaprire alcune guardie mediche» ha ricordato il dirigente del dipartimento Salute «e sulla farmacia dei servizi noi vogliamo fare la nostra parte».