All’inizio del mese era partita la sperimentazione in due comuni montani, ora arriva il via ufficiale con l’approvazione in giunta del Piano per la riorganizzazione dell’assistenza territoriale. Dove, spiega una nota diffusa ieri dalla Provincia, vengono destinati 2,6 milioni di euro per l’assunzione di 21 infermieri di famiglia a tempo indeterminato e di altri 30 a tempo determinato. Con questa nuova figura introdotta dal decreto Rilancio, spiega il comunicato, «si persegue l’obiettivo di rafforzare i servizi infermieristici e di potenziare la presa in carico sul territorio». Fortemente orientato alla gestione proattiva della salute, l’infermiere di famiglia «opererà rispondendo ai bisogni di salute della popolazione di uno specifico ambito territoriale e comunitario di riferimento, favorendo l’integrazione sanitaria e sociale dei servizi, fornendo prestazioni dirette sulle persone assistite qualora necessarie».
Tra le competenze anche la gestione delle terapie farmacologiche per le patologie croniche (diabete, scompenso cardiaco, ipertensione arteriosa, insufficienza renale), come la stessa Provincia ricordava nel comunicato con cui, a inizio mese, aveva dato notizia dell’inserimento in organico dei primi due infermieri di famiglia, a Pieve Tesino e Piné.
Nel Piano riorganizzativo prevede anche il potenziamento dell’assistenza dell’assistenza infermieristica domiciliare al fine di migliorare la risposta ai pazienti fragili e ai pazienti covid che richiedono monitoraggio clinico continuativo. Il servizio, attualmente garantito dalle 8 alle 20, 7 giorni su 7, verrà progressivamente esteso con reperibilità notturna dalle 20 alle 8 del mattino successivo. Investimento, 800mila euro per l’assunzione a tempo indeterminato di 17 infermieri.