Reti professionali tra medici di famiglia e specialisti ambulatoriali in ogni distretto sanitario; aggregazione dei mmg in Medicine di gruppo integrate, con personale amministrativo e infermieristico e attrezzature per la diagnostica di primo livello. E’ quanto prevede l’accordo firmato il 9 novembre dalla Provincia autonoma di Trento assieme ai sindacati di categoria e ratificato ieri con delibera di giunta. «Puntiamo ad agevolare la nascita di nuove forme associative fra i medici di medicina generale» ha commentato l’assessore alla Salute, Stefania Segnana «incentivando ulteriormente il lavoro in forma associata dei medici e offrendo loro maggiori supporti sia amministrativi, sia infermieristici e tecnologici. In tal modo, potremo migliorare l’assistenza ai cittadini, in particolare la presa in carico dei nostri pazienti cronici e fragili».
In sintesi, le Reti professionali locali assicurano il collegamento tra medici convenzionati e curanti dei servizi sanitari territoriali. I medici della stessa Rete, inoltre, possono aggregarsi (volontariamente) in una Medicina di gruppo integrata, ciascuna delle quali può avere fino a dieci medici associati e può praticare dalle 5 alle 8 ore di apertura giornaliera. L’intesa, infine, pone a carico dell’Asl provinciale gli oneri per i “collaboratori di studio”, ossia il personale addetto al supporto amministrativo e organizzativo e quello sanitario.