Sulla farmacia dei servizi è polemica al calor bianco, a Treviso, tra farmacisti e medici di famiglia. Lo lascia intuire un articolo del quotidiano Il Gazzettino, che riporta il botta e risposta scambiato a distanza tra il presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia, Giuseppe Losego, e il vicesegretario della Fimmg di Treviso, Brunello Gorini.
Nei giorni scorsi, scrive il giornale, Losego si era lamentato perché i mmg non prescrivono su ricetta bianca prestazioni come l’ecg che in Veneto sono remunerate nell’ambito della sperimentazione della farmacia dei servizi. Nella provincia, aveva detto in particolare il presidente dell’Ordine, sono pochissimi i medici che l’hanno fatto. «È un boicottaggio – non si sa per quale motivo – verso coloro che ne hanno bisogno e che potrebbero fare l’esame senza occupare posto in ospedale».
In questo modo, aveva osservato Losego, i pazienti sono costretti a pagare la prestazione, circa 25 euro in farmacia, oppure a prenotare l’esame in ospedale, con altri inconvenienti come le liste d’attesa. «In altre regioni questi esami vengono fatti regolarmente» aveva rimarcato il farmacista «nella provincia di Treviso no. Ed è una scelta che non ha alcun significato: per la Farmacia dei servizi sono stanziati dei soldi che sono nella disponibilità della Regione e se non vengono utilizzati sono da considerare persi».
Ieri la replica di Gorini, sempre dalle pagine del Gazzettino: «Figuriamoci se ci mettiamo a boicottare qualcuno» dice il medico della Fimmg «quasi la metà dei mmg ha l’ambulatorio in locali di proprietà delle stesse farmacie, cosa vogliono di più, un polmone? I medici non fanno alcuna battaglia di retroguardia, ma una cosa è l’approccio da commercianti e un’altra l’approccio medico». Difficile che i farmacisti non se ne risentano.