Normalità quasi ripristinata, in Umbria, dopo l’assalto alle farmacie del territorio scattato l’altro ieri con l’apertura ai nati dal 1939 in su delle prenotazioni per la vaccinazione contro covid. «In un giorno la Regione ha raccolto più di 23mila adesioni su una platea complessiva di circa 70mila over 80» spiega a FPress Augusto Luciani, presidente di Federfarma Umbria «fin dal mattino di giovedì si sono formate davanti alle farmacie lunghe file di persone, le richieste sono state così tante che dopo poche ore il sistema regionale è andato in tilt».
Meglio sarebbe stato ripartire su giorni differenti le diverse classi di età: è quello che era accaduto mercoledì, quando erano stati ammessi alla prenotazione soltanto le classi ’40 e ’41; poi però il giorno dopo porte aperte a tutti, dalla classe ’39 in su e in aggiunta insegnanti e personale scolastico. Risultato, superate le 23mila prenotazioni il sistema è stato chiuso. Anche perché, si è giustificata la Regione, prima occorrono certezze sulle forniture di vaccini. Nelle farmacie, intanto, ieri è tornata la calma. «Lunedì ci incontreremo con la Regione» conclude Luciani «e negozieremo il compenso alle farmacie».