Garantire una sanità a misura del cittadino, con un’organizzazione più vicina alle sue esigenze, meno burocratica, più efficace ed efficiente. È quanto promette il Piano per la riorganizzazione dei servizi sanitari approvato dalla giunta della Regione Umbria, che annovera intervenenti sulla spesa farmaceutica, sugli acquisti e sulla riqualificazione della rete ospedaliera e territoriale. «Il programma» spiega il governo regionale in una nota «tiene conto del progressivo appiattimento dei finanziamenti destinati al Servizio sanitario nazionale, dei significativi oneri per il proseguimento delle campagne vaccinali connesse all’emergenza pandemica e degli effetti delle note dinamiche internazionali, tra le quali i maggiori costi energetici, inflattivi e contrattuali».
Obiettivo della riorganizzazione, quindi, è quello di «assicurare prestazioni appropriate, con l’impiego della congrua quantità di risorse, con particolare riferimento ai diversi setting assistenziali e ai professionisti coinvolti, con il fine di pervenire al miglior rapporto costi-benefici per garantire i Livelli essenziali di assistenza e la sostenibilità del sistema».
Nei piani della Regione, le farmacie dovrebbero essere uno degli assi del nuovo assetto. «Di recente abbiamo rinnovato l’accordo regionale per la dpc» spiega a FPress Augusto Luciani, presidente di Federfarma Umbria «che applica alle categorie terapeutiche il sistema del prezzo di riferimento : il farmaco che vince la gara di appalto viene dispensato gratuitamente, se il paziente ne vuole un altro paga la differenza con il prezzo di aggiudicazione».
Tra i punti salienti della riorganizzazione, inoltre, c’è «il coinvolgimento della farmacia dei servizi quale ulteriore presidio assistenziale capillarmente diffuso sul territorio». «Stiamo concludendo con la Regione l’accordo per la vaccinazione in farmacia contro influenza e covid» riprende Luciani «e per la distribuzione dei vaccini antiflu ai medici di famiglia. Quanto ai servizi, si sta ragionando su telemedicina ed ecg nelle farmacie umbre, ma il confronto è ancora lungo».
Nel Piano, infine, la Regione scommette anche sull’integrazione ospedale-territorio in prima battuta per la gestione delle cronicità. «In questa regione dove prevalgono le aree rurali» ricorda il presidente di Federfarma Umbria «farmacia e medico di famiglia sono i due pilastri su cui costruire la continuità tra ospedale e territorio, prima ancora delle Case di comunità».