Per lo screening del tumore al colon retto l’Umbria chiede aiuto alle farmacie del territorio. È quanto prevede l’accordo stipulato nell’ambito del protocollo sulla sperimentazione della farmacia dei servizi che l’assessore alla Salute della Regione, Luca Coletto, ha annunciato ieri con un comunicato stampa, anche se la campagna è già partita da più di un mese. «Continuiamo a migliorare la nostra offerta ai cittadini per garantire la massima facilità di accesso e la tutela della salute» ha spiegato «lo screening del colon-retto, in particolare, coinvolge circa 300 farmacie in considerazione del loro ruolo di importanti presidi di prossimità, nei quali viene svolta un’azione di sensibilizzazione dei cittadini sulle tematiche della salute tesa ad aumentare l’adesione al test».
La campagna ha cadenza biennale e a ogni edizione raggiunge circa 300mila persone di età compresa tra i 50 e i 74 anni: gli interessati sono contattati tramite lettera, le farmacie a loro volta possono “chiamare” i pazienti che non hanno risposto all’invito dellAsl.
«Dopo lo screening cardiovascolare, partito da poco più di un mese e che tra l’altro sta registrando un buon successo in termini di partecipazione della popolazione» aggiunge la presidente di Federfarma Umbria, Silvia Pagliacci «una nuova importante iniziativa di prevenzione coinvolge le farmacie della regione. Teniamo particolarmente a consolidare il ruolo della farmacia come luogo dove la salvaguardia della salute è al centro dell’attività, per questo anche in futuro, grazie alla collaborazione con l’Assessorato, rimarremo a disposizione per andare incontro alle esigenze dei cittadini». Il compenso pattuito con le farmacie è di tre euro per ogni kit analizzato in laboratorio, quattromila quelli già completati e 800 i pazienti sollecitati direttamente dalle farmacie.