Avrà luce verde dal primo dicembre il programma della Regione Veneto per la gestione in farmacia dell’aderenza terapeutica. E’ quanto prevede l’intesa raggiunta venerdì scorso con i sindacati delle farmacie pubbliche e private, ossia Assofarm, Federfarma e Farmacieunite: si comincerà dal prossimo mese anche se il sistema informativo regionale ancora non è pronto, perché è indispensabile partire prima della fine dell’anno per non perdere i finanziamenti già stanziati (1,5 milioni di euro). Almeno fino a gennaio, di conseguenza, le farmacie registreranno la presa in carico del paziente tramite questionario cartaceo anziché informatico, da riversare sulla piattaforma regionale una volta che sarà pronta. Per un mese o più i farmacisti saranno dunque costretti a qualche sovraccarico burocratico, senza contare il rischio di sovrapposizioni: lo stesso assistito “non aderente”, per esempio, potrebbe essere preso in carico da più farmacie, che scopriranno l’errore soltanto quando cominceranno a registrare i questionari sul sistema.
Ritardi a parte, l’attività rimane quella pattuita: le farmacie arruoleranno fino a un massimo di venti assistiti ciascuna, individuati tra quelli la cui “non aderenza” è segnalata dal sistema informativo con un alert sul gestionale. Un questionario d’avvio (inizialmente su carta, come detto) sancirà la presa in carico, poi due anni di monitoraggio con verifiche ogni 2-3 mesi per verificare il percorso di recupero. Dati e consumi dell’assistito finiranno sul Fascicolo sanitario elettronico, in modo da permettere alla Regione il controllo dell’attività. Compenso previsto per le farmacie circa 130 euro a paziente preso in carico, ma soltanto se sarà recuperata l’aderenza. Con l’avvio di dicembre, il Veneto si candida a fregiarsi del titolo di prima Regione ad aver realizzato un programma per la gestione in farmacia dell’aderenza terapeutica.